REGIA: NICHOLAS McCARTHY
ATTORI: JACKSON ROBERT SCOTT, TAYLOR SCHILLING, PETER MOONEY
REPERIBILITÀ:ALTA
GENERE: ESORCISTICO (O QUASI…)
ANNO: 2019
DISTRIBUZIONE ITALIANA: EAGLE PICTURES
Con “The prodigy” Nicholas Mc Carthy è al suo terzo horror, qua decide di entrare (quasi) nel filone esorcistico, tuttavia “Prodigy” non è propriamente un film esorcistico benchè l’elemento della possessione sia presente, invece di demoni e spiritelli vari si opta per il tema della reincarnazione umana ma pur sempre di ospiti indesiderati stiamo parlando. Si sentono echi di “Omen” (che incuteva più paura…) in questo film che scorre liscio utilizzando classici jumpscare abbastanza efficaci ma mancando il bersaglio sul versante del terrore vero e proprio. Ci sono ovviamente le classiche situazioni da famiglia idilliaca che pian piano muta sotto il peso di una cosa troppo grande da gestire, la classica figura del prete -eroe cara a tanti film esorcistici vine intelligentemente sostituita da quella più moderna e meno “favolistica” dello psicologo che indaga.
I coniugi Bloom hanno finalmente un bel bambino che crescendo manifesterà di essere posseduto da un ospite poco gradito, il piccolo manifesta un’aggressività fuori della norma, e la notte farfuglia nel sonno parole incomprensibili. Uno psicologo specializzato in reincarnazione ed ipnosi regressiva scoprirà il suo segreto. Gli attori sono buoni, a cominciare da Jackson Robert Scott (IT) molto credibile nei panni del piccolo posseduto, Taylor Schilling è brava nel ruolo della madre, la regia svolge bene il suo lavoro ma il problema di “Prodigy” è la prevedibilità di certe situazioni (la morte della baby sitter) e il tenere il freno inserito sul versante prettamente “Horror”, troppo poco sangue e troppe poche scene scioccanti. “Prodigy” non è un brutto film, intrattiene quanto basta ma si dimentica piuttosto in fretta.