REGIA: DAVID KOEPP
ATTORI: KEVIN BACON, AMANDA SEYFRIED, AVERY ESSEX
REPERIBILITÀ: ALTA
GENERE: THRILLER
ANNO: 2020
David Koepp è forse più noto come sceneggiatore di grossi successi hollywoodiani (“Arma non convenzionale”, “Carlito’s way”, “Mission impossible” e molti altri) che non come regista, tuttavia il nostro è stato capace di girare buoni film come: “Secret window” (con la superstar Johnny Depp) e “Echi mortali” (con Kevin Bacon) qui lo ritroviamo in un thriller psicologico tratto da un libro dello scrittore austro-tedesco Daniel Kehlmann. Sceneggiato dallo stesso Koepp “Ve ne dovevate…” è un thriller psicologico che sa un po’ di prodotto da tv, essendo però superiore alla media di tali prodotti per un ottimo duo di attori come come Kevin Bacon e Amanda Seyfried (“Alpha dog”, “Jennifer’s body”)Theo e Susanna sono una coppia che prende in affitto una casa nel Galles non avendo però mai visto il proprietario. La coppia si reca lì con la figlioletta Ella, i due sembrano una coppia solida tuttavia Theo nasconde un triste passato in quanto accusato ingiustamente dell’omicidio della prima moglie, assolto poi in tribunale l’uomo si porta dietro incubi ricorrenti dai quali non riesce a liberarsi. Theo inizia a scrivere dei suoi incubi in un diario, quando Theo si reca in paese per fare compere incontra degli strani personaggi che lo mettono in guardia sul restare nella casa affittata, per Theo e la sua famiglia sarà l’inizio di un soggiorno poco piacevole.
Il film si regge chiaramente tutto sulla bravura dei due interpreti principali perchè si tratta di una vicenda focalizzata a su pochi personaggi, l’ambientazione è tutta incentrata sulla casa, una moderna struttura dai lunghi e stretti corridoi, una discreta scenografia che con le giuste inquadrature risulta spesso sufficientemente inquietante, il personaggio di Theo è un uomo sbilanciato fra un passato tormentato e un presente incerto, i suoi demoni interiori sono simbolizzati dai sogni paurosi. Una vicenda piena di personaggi nebulosi e irreali come il bottegaio dagli strani modi che gli narra una favolistica genesi della casa (opera del diavolo) in cui alloggia, il ritmo lento e riflessivo per una sceneggiatura talvolta pretenziosa che cerca spesso forzatamente un’originalità fine a se stessa, la casa simboleggia un labirinto mentale, la psiche del protagonista che nasconde i suoi demoni interiori, pochi gli effetti speciali (il film è più incentrato sull’atmosfera) e jumpscare efficaci disseminati qua e la per un film non malvagio ma eccessivamente autoreferenziale. I dialoghi sono una colonna portante del film, spesso infatti i personaggi si perdono in lunghi e riflessivi dialoghi che ne mettono in luce la personalità, probabilmente gli amanti dei thriller psicologici apprezzeranno questa pellicola (dall’atmosfera talvolta onirica) gli altri potrebbero trovarlo noioso e autoreferenziale, un thriller psicologico che cerca di risultare originale ad ogni costo riuscendoci solo in parte, un’occhiata comunque la merita.